02 Aprile 2025
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Infanzia




Un bambino sereno ha maggiori probabilità di diventare un adulto sereno.
Crescere, però, non è semplice. Molti fattori possono offuscare la serenità di un bambino: cambiamenti familiari (la nascita di un fratellino, la separazione dei genitori, un trasferimento), eventi traumatici (malattie, lutti), problemi di relazione in famiglia, difficoltà scolastiche (difficoltà di apprendimento, problemi di attenzione, iperattività, difficoltà a relazionarsi coi compagni o con gli insegnanti).
Il bambino solitamente esprime il suo disagio attraverso il comportamento (aggressività, irrequietezza motoria, opposività), i sintomi fisici, i disturbi emotivi (fobie, bassa autostima, esplosioni di rabbia), la difficoltà a relazionarsi (chiusura sociale, prepotenza, bullismo).

A volte i genitori non riescono a capire quale sia il motivo del disagio del figlio e non riescono a trovare il modo per aiutarlo, sentendosi impotenti e in colpa. Chiedere aiuto ad uno psicologo per un genitore non è semplice perché può attivare paure, sensi di colpa, di inadeguatezza e, spesso, richiede il mettersi in gioco per favorire il cambiamento. Per un bambino essere portato dallo psicologo può generare ansia, paura, vergogna. Per tutti questi motivi, quando viene richiesta una consulenza o un supporto psicologico per un bambino è mia premura accogliere in un primo colloquio tutta la famiglia per conoscere l’intero nucleo familiare e creare un clima di fiducia e di collaborazione. Dopo il primo colloquio ne segue uno successivo in cui vedo esclusivamente i genitori per approfondire alcuni aspetti e dare loro la possibilità di esprimere liberamente le proprie preoccupazioni rispetto al figlio. Seguono alcuni incontri con il bambino in cui utilizzo il gioco, il disegno, la narrazione per comprendere quali possono essere i nodi problematici. A volte può essere necessario effettuare colloqui con gli insegnanti o con altri membri significativi della famiglia. Dopo aver compreso l’origine del malessere del bambino accolgo nuovamente l’intero nucleo familiare per individuare insieme la strategia di intervento più adatta. Qualora il disagio del bambino sia di natura emotiva e relazionale verrà proposto un intervento che coinvolga tutti i membri della famiglia ed eventualmente la scuole e che permetta al bambino di riprendere con maggiore serenità il suo percorso di crescita nelle sue componenti cognitive, emotive e sociali. Nel caso in cui, invece, vengano riscontrate problematiche cognitive e di apprendimento, la famiglia verrà indirizzata verso i professionisti presenti sul territorio per un percorso diagnostico e/o riabilitativo mirato.



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